Ubicazione: via |
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Festività
ed eventi
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San Giuseppe (
19 marzo ) |
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Attività |
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Cenni storici
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Salvatore Pappalardo, |
Chiese e Quartieri di Acicatena |
C'è ancora un antica chiesa, un'artistica chiesa - forse la più bella - che
domina un quartiere e che suscita l'ammirazione dei forestieri e degli
intenditori e un po' meno quella degli abitanti di Acicatena, abituati alla sua
presenza, frettolosi e continuamente impegnati nelle attività di commercio.
Porta un nome bello e generoso: quello del patriarca San Giuseppe, che protegge
in vita e in morte i poveri e i bisognosi.
E’ un nome accogliente, umile e
simpatico. E tale è la chiesa di San Giuseppe che, in fondo ad una breve ma
ampia traversa di via IV Novembre, appartata e solitaria, in silenzio schiude
umilmente le sue braccia per accogliere tutti.
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Facciata della Chiesa di
S. Giuseppe in stile arabo bizantino.
Foto: F. Barbagallo
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Apre le sue braccia con dolcezza,
sotto forma di due ampie scalinate che si dipartono, sempre più ampliandosi, dal
pianerottolo, che fa seguito ad una prima spaziosa gradinata e dove, sotto la
protezione di un'elegante ringhiera, in una nicchia è collocata una cariatide
scolpita che sostiene una fonte, dentro la quale un tempo zampillava l'acqua.
Sono due fughe semicircolari di ispirazione barocca, costituite da ampi e bassi
gradini in pietra bianca di Siracusa, rivolte verso il vestibolo, pavimentato e
ornato anch'esso con la stessa pietra e ombreggiato da due alti palmizi. Il
vestibolo è incorniciato da una balconata, rivolta a levante, che domina le
gradinate e fa da piedistallo al prospetto della chiesa dalle linee sobrie e
rinascimentali. Una grande cupola ottagonale, sormontata da un tiburio anch'esso
ottagonale, ricopre interamente l'edificio, e due campanili, con finestre ad
arco a tutto sesto e dalle piccole cupole bizantineggianti, completano il
prospetto.
E’ una chiesa singolare, non piccola, né grande, che ha uno stile
architettonico composito, non paragonabile a nessun'altra in tutto il territorio
e, benché fatiscente, si leva con slancio e s'innalza, come a volersi distaccare
da terra, per assumere una posa aerea.
Venne edificata tra il 1728 e il 1740 con
il consenso della illustre famiglia dei principi Riggio di Campofiorito. Poi nel
1763 «A tenore del disegno delineato dall' Ingegnere D. Francesco Battaglia,
inclusi i due campanili laterali, i mastri si obbligano di eseguire la nuova
facciata della chiesa di S. Giuseppe in Acicatena» (V Librando).
Notiamo nelle
intenzioni dell'artista «una ricerca coloristica»: «mattoni finti», «pietra
lavica e pietra calcarea». Ma notiamo pure come egli tenesse conto della
configurazione del luogo in cui veniva collocata la chiesa, luogo
urbanisticamente assai stimolante.
Come del resto, egli ne tenne conto nel
rifacimento di quella di Aci S. Filippo e in altre realizzazioni. Come anche
scrive Eugenio Magnano di San Lio il quale ha dedicato uno splendido saggio a
questa chiesa.
(continua)